Bernard-Henri Lévy

Contributi al dibattito politico e culturale

Chi è Bernard-Henri Lévy?

Bernard-Henri Lévy sta con ogni battaglia per la dignità dell’essere umano, mantenendo la tradizione degli scrittori impegnati nell’azione e nelle idee, quali Malraux, Sartre e Camus.

Dai suoi primi reportage in Bangla-Desh per il quotidiano "Combat", fino alla sua inchiesta, in Pakistan, sulla morte di Daniel Pearl - passando per i numerosi viaggi nella Sarajevo accerchiata dalla milizie serbe, o per l’immersione nelle "guerre dimenticate" come quelle d’Africa - non ha smesso di mettere il suo talento e la sua energia al servizio delle cause che ha ritenuto giuste.

Laureato alla Normale Superiore di Parigi, filosofo, scrittore, romanziere, giornalista, agitatore di idee, cineasta, attivista, fondatore della rivista "La Règle du Jeu", editorialista sul "Le Point" - dove commenta, ogni settimana, l’attualità politica, artistica e culturale - Bernard-Henri Lévy, o BHL, è in crociata permanente.

Una preoccupazione domina sempre la suo opera – ed è l’idea del Male.
Per BHL, il ventesimo secolo è il secolo del Male: fascismo, totalitarismo, terrorismo e, anche, integralismo, sono i volti successivi che questo Male ha preso - e che continua a prendere pure in questo inizio secolo.

Tra gli intellettuali e scrittori contemporanei, Bernard-Henri Lévy è quel "faro su mille fortezze " sempre pronto ad infiammarsi.
Pure a lui potrebbe applicarsi la definizione che Sartre diede della sua stessa opera: "ciò che ho cercato è l’evento che deve essere scritto letterariamente e che, nello stesso tempo, deve restituire un senso filosofico".

Liliane Lazar
(traduzione: Daniele Sensi)